Uno scanner per la visualizzazione delle diapositive è un particolare tipo di dispositivo che consente la digitalizzazione di foto in formato pellicola o diapositiva.
Un oggetto di questo tipo rappresenta sicuramente un valido aiuto per tutti coloro che si trovano a dovere creare e mostrare presentazioni di vario genere, contrariamente a uno scanner piano, colui che si occupa della digitalizzazione può controllare l’editing della diapositiva direttamente dall’originale, grazie anche all’ausilio di specifici software sviluppati appositamente per migliorare la resa delle foto.
Mentre gli scanner di tipo più economico accettano solo pellicole da 35 mm, i dispositivi più all’avanguardia dispongono spesso di caricatori intercambiabili che consentono l’utilizzo di più formati di pellicola o addirittura di altri elementi quali vetrini da microscopio.
Se la pellicola presenta graffi o polvere, la scannerizzazione digitale può andare incontro a grossi problemi, dato che la versione digitalizzata delle immagini impresse sulla pellicola, per via delle alte risoluzioni, tende a ingigantire qualsiasi tipo di difetto o imperfezione.
Basti pensare che la maggior parte degli scanner moderni offre una risoluzione di almeno 2000 punti per pollici, fino ad arrivare ai quattromila punti per quanto riguarda i modelli più costosi.
Tra le tecniche che permettono di ovviare a questo tipo di problematiche, troviamo il cosiddetto despeckle, ovvero una sorta di filtro presente all’interno di molti programmi di manipolazione grafica quali Photoshop e GIMP.
Questo particolare filtro si occupa di esaminare ogni singolo pixel in relazione a tutti gli altri che compongono l’immagine, premurandosi di sostituirlo nel caso esso avesse un valore troppo contrastante da quelli circostanti.
Un’altra tecnica per la pulizia delle immagini su pellicola, è quella che si avvale degli infrarossi, in questo caso, si utilizza una sorgente di luce in grado di produrre anche questo tipo di raggi che sono in grado di identificare tutte le imperfezioni presenti sull’immagine e di sostituirle con un qualcosa che somigli molto al contenuto dei pixel circostanti.